Ho dentro di me la scultura come volume, plasticità, una visione a tutto tondo della materia,
un'idea più completa dell'immagine. Mi interessano tutti i linguaggi artistici, mi piace fondere e contaminare
la pittura, la grafica, la scrittura. Non c'è per me distinzione tra pittura e scultura, dipingo da sempre,
cerco di lavorare tutti i giorni con le mani a partire da qualcosa, da qualunque cosa.







Ho l'idea di una "regione di frontiera" perché è un posto senza leggi, di confine,
dove regna sovrana l'incertezza, la provvisorietà.
Dove è possibile creare e costruire con i materiali più diversi,
intendendo per materiali anche la possibilità di attingere dal patrimonio di immagini e di idee che l'arte offre.
Sono attratto dal mondo del mito nelle sue rappresentazioni e dalla fusione tra il mondo classico ed il contemporaneo.





La mia pittura nasce da un gesto quasi istintivo a comporre la figura da una sorta di caos primordiale,
come un seme gettato che genera di per sé una forma da cui io come artista traggo il senso e la forza della mia creazione.